I PERCHE´ DI UNA SCELTA
L´estate 2011 ha portato alla Virtus la... controrivoluzione. Ci sembra giusto che sia il Presidente Marco Berlanda a spiegare ai nostri lettori i perché di questo cambio di rotta.
D: Giugno 2006, la Virtus rinuncia alla Promozione per ripartire dalla Seconda Divisione. Giugno 2011, la Virtus acquista i diritti per disputare la Promozione, dopo la beffa dei playoff di Prima. Cos´è cambiato in questi cinque anni?
R: Caspita con questa intervista partiamo subito forte! Beh, cosa è cambiato: molte cose. Nel 2006 eravamo ad un punto di non ritorno, eravamo entrati in una spirale con giocatori a stipendio non controllabile, la promozione costava come tutto il settore giovanile Virtus e soprattutto non avevamo un progetto serio ed importante in atto e una organizzazione come quella che stiamo approntando oggi.
Quanto alla "beffa" dei playoff, bruciava talmente tanto che ci siamo prodigati per trovare lo sbocco alla categoria superiore che la squadra e l´allenatore fortissimamente meritavano; anzi tutti noi ci meritavamo, e scusate se uso il plurale!
Ho creduto tanto che ce lo meritassimo da dare immediatamente disposizioni al nostro nuovo team manager Marco Ibba di cercare anche eventualmente una serie D se fosse stata disponibile, alla faccia di quelli che sussurravano e mormoravano che "il presidente sarà contento che non siamo saliti di categoria, così non si spendono più soldi!". MALELINGUE!!
Al presidente invece, dopo un campionato sempre disputato al vertice come quello scorso, veder sfumare la promozione per cause esterne ha dato molto fastidio. Le regole alle volte sono proprio strane, speriamo che in un futuro tali regole un po´ cervellotiche arridano anche a noi. In ogni modo, ora ci torniamo in promozione, sapendo che non sarà un campionato facile, siamo una neo-promossa e come tale dovremo scontare lo scotto del salto di categoria, ma so che i ragazzi ce la metteranno tutta per non sfigurare. E poi noi abbiamo un´arma in più... Coach Stefano Deanesi, che mi ha fatto ricredere sui quanto possa contare o essere determinante anche un allenatore......
D: Ha destato sorpresa la decisione di partecipare comunque anche alla Prima Divisione. La Virtus ha davvero la forza e i numeri per gareggiare in due campionati Seniores?
R: Ebbene si, la Virtus i numeri li ha eccome! Credo che 270 iscritti si commentino da soli. La Virtus parteciperà a due campionati seniores perché crede davvero si possa fare e poi perché sarebbe un peccato buttare a mare tanto lavoro e tante risorse umane. Si sta lavorando tanto sul settore giovanile e avere una seconda squadra (che è seconda solo per il campionato a cui partecipa, ma per il resto sono due prime squadre!) in cui poter far giocare giovani che si fanno le ossa contro i vecchi marpioni è una cosa importante. Inoltre ci sono anche vecchi giocatori, amici, a cui io sono legato da anni di militanza Virtus e non mi sembra giusto vengano pre-pensionati per limiti di organico in promozione. I campionati sono vicini ma di diverso impatto. In promozione il livello è più alto, inoltre c´è il giusto obbligo di far giocare due Under21 quindi lo spazio per i seniores diminuisce, se poi ci mettiamo età, famiglia, limiti fisici e tecnici e non ultimo di lavoro ovvio non ci sia posto per tutti, però perché smettere così presto, la pallacanestro è uno stupendo sport e credo che la dimostrazione sia che noi abbiamo non due ma tre squadre seniores, la PAZZA IDEA dove la mettiamo!!??!
D: Per completare il quadro, la società è pure uscita dal progetto Best...
R: Il progetto Best... Il progetto Best... nota dolente, argomento spinoso, confesso che un po´ mi è dispiaciuto, credo sia un buon progetto, forse solo impostato male in alcuni punti. Togliere l´autonomia e la sana rivalità fra le società non è stato un bene. Il buon vecchio campanilismo, come si può vedere anche in altri progetti parzialmente ridimensionati, fa bene allo sport. L´idea in ogni caso è valida, per ottenere risultati non ha senso frammentare troppo i vari lavori, bisogna coalizzarsi, però non bisogna snaturare il lavoro delle società periferiche e renderle anonime, prendendo i ragazzi a mani basse e farle sentire solo un numero. Non si deve annullare l´anima e il sudore degli allenatori e dirigenti. In ogni caso, noi continuiamo dall´esterno a collaborare con il Best, perché crediamo nell´idea e se un nostro giocatore tecnicamente meritevole manifestasse l´intenzione di provare l´avventura "professionistica", la Virtus non lo ostacolerebbe di sicuro!
D: In sostanza, quali sono le prospettive future? Dove vuole arrivare la Virtus?
R: La Virtus, questa piccola società, nata quasi per caso, osteggiata per molto tempo, poco considerata dai più, in una città che è la seconda della provincia e che nonostante ciò è comunque ai margini della provincia e sempre troppo lontano da qualche cosa o a metà strada tra due! Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con le nostre forze e credendoci, compresi gli errori. La società è stata praticamente rifondata lo scorso anno, l´ingresso di coach Deanesi ha dato nuova linfa e nuovo slancio, quest´anno c´è stato il tanto atteso rimpasto societario, la sistemazione di alcune cose che si dovevano fare da un po´, e soprattutto la suddivisione dei compiti necessaria per garantire alla Virtus un lungo futuro. Ecco è qui dove vuole arrivare la Virtus, LONTANO! Non importa in che categoria o con chi, ma la società deve poter arrivare lontano da sola, quando non ci saremo più noi perché stanchi, logori o perché con idee vecchie e antiquate (cavolo cosa ho detto! Tra mille anni, intanto teniamo duro ragazzi, OLIVIERO, ANTONIO, LINO E STEFANO, non mollate!!).
La semina è stata fatta, speriamo dia buoni frutti!
In ultimo vi lascio con un saluto e un augurio di buon lavoro e di una stagione sportiva e personale ricca di soddisfazioni!
Marco
scritto da la redazione del Dragons´ magazine